Parlare di cambiamenti climatici significa anche parlare di cibo. Ogni coltivazione, ogni allevamento, ogni trasporto alimentare lascia un’impronta. La nostra dieta può essere una delle principali cause – o soluzioni – alla crisi ecologica che stiamo vivendo.
Il cambiamento climatico non è solo un problema di automobili e industrie. Anche il cibo che mettiamo in tavola ha un’impronta ecologica. Produzione intensiva, trasporti, deforestazione per fare spazio agli allevamenti: tutto ha un peso.
Secondo la FAO, il settore alimentare è responsabile di circa il 30% delle emissioni globali di gas serra. E un chilo di carne bovina può generare fino a 60 kg di CO₂.
Ridurre il consumo di carne, preferire prodotti locali, stagionali, vegetali, è una scelta concreta per ridurre il nostro impatto. Non serve diventare tutti vegani: basta cambiare prospettiva, dare valore a ciò che fa bene a noi e al pianeta.
Pensare a ciò che mangiamo come a un atto climatico ci permette di essere parte della soluzione. È tempo di chiedere più trasparenza, più coerenza, più giustizia alimentare. Anche sul clima, il cambiamento inizia nel piatto.
Ogni pasto è una decisione ambientale. Il nostro piatto può contribuire alla crisi climatica o alla sua soluzione. Scegliamo bene, ogni giorno.
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