Sharing digitale: chapeau!

Sharing digitale: applausi a scena aperta nella Settimana Europea della Mobilità

a cura di Alessandro Stirpe  

L’European Mobility Week si è sempre contraddistinta come un evento ad alto  contenuto di “visioni sul futuro”: anticipa tecnologie all’avanguardia, presenta  rivoluzionarie concezioni di relazioni tra uomo e ambiente, valorizza le innovazioni.

L’ edizione di questo anno, esplorando il tema dei temi del nuovo millennio, “migliori  connessioni” e buone pratiche, ha ampiamente superato le aspettative.

Quali buone pratiche e quale fil rouge ha collegato gli argomenti che hanno  animato l’agorà? Connettere le persone con l’ambiente circostante mediante la  tecnologia per far scoprire e sperimentare nuovi modi di intendere la città, il tempo,  gli spostamenti, proteggere le già fragili economie e la qualità della vita…

…. what else?!

Il ricchissimo programma e la grande partecipazione, confermano un dato: l’idea di  affrontare in maniera tanto insolita quanto illuminante, il multi-declinabile concept  ‘better connections’, è stata convincente quanto per la pubblica amministrazione  tanto per gli stakeholders privati.

La kermesse distribuita in più di 800 città, ha portato alla ribalta gli entusiasmi, le  speranze, le paure, le progettualità, le esperienze di tutti coloro che avendo ben  compreso l’anacronismo e l’insostenibilità dell’attuale modello di “city oil”, vogliono  contribuire a superare certe “inerzie” che per dirlo con un’immagine, paralizzano  ore ed ore delle nostre vite in una soffocante colonna di rumorosi motori, in moto ..  ma immobili.

Ma lo smash che fa il risultato però, la ricorrenza, lo mette a segno dimostrando  come “connessione” significhi “opportunità”, “possibilità” di spostarsi e vivere in  modo più sereno, libero, economico ed eco-compatibile.

Nella vivacissima passerella delle best practices che contraddistingue la Settimana,  a dimostrazione della concretezza delle possibili alternative allo “spostamento a  benzina”, a imporsi nell’arena come toreador, è stata di nuovo lei: la mobilità  condivisa.

La “sharing mobility” urbana, che attualmente non copre nemmeno tutta Italia,  vanta al suo ventesimo anno d’età, numeri da capogiro e in crescita costante:  secondo l’osservatorio nazionale infatti, nel 2022 sono più di 15 milioni gli italiani  che possono utilizzare almeno una soluzione di micromobilità con quasi 90.000  veicoli a disposizione.

Premio della giuria quindi per auto elettriche, hi-scooter ed e-bike ma, la palma  d’oro, se la porta a casa la flotta dei fruitori dei tanto amati – quanto odiati –  monopattini, con un incremento di utilizzo pari a +400% di corse e +250% di utenti,  registrato da “Dott” ad aprile scorso.

Da chi è composto questo esercito di 2,5 milioni di italiani che coraggiosamente  sfida la mancanza di piste ciclabili e itinerari sicuri, realizzando – diciamocelo – il  sogno proibito di tutti noi: planare dolcemente sull’asfissiante giungla di smog  cittadina?

Secondo una ricerca sviluppata da Consumerismo No profit questo è l’identikit del  consumatore tipo: “il 66% degli utilizzatori è laureato, mentre il 29% ha un diploma.  Gli impiegati sono coloro che fanno un maggiore uso del monopattino elettrico  (57% del campione), mentre il 20% è rappresentato dalla categoria studenti”.

A questo punto qualcuno incuriosito potrà domandarsi, come si utilizzano e quanto si  paga per questi antenati dell’hoverboard del film “Ritorno al Futuro” usati da Michael J. Fox?!

Doc ce lo spiegherebbe così: l’accesso è molto comodo, a portata di click, infatti,  basta scaricare un’app sul proprio smartphone e una volta lanciata l’applicazione,  sarà sufficiente entrarci e un messaggio di benvenuto ci illustrerà le modalità di  utilizzo, termini e condizioni.

Successivamente, ci apparirà una mappa del nostro quartiere con la relativa  posizione di tutti gli apparecchi a disposizione. Giunti in prossimità del veicolo,  dovremo aprire l’applicativo e inquadrare il codice sul manubrio. Un messaggio  visivo-sonoro ci indicherà che si è attivato lo sblocco e finalmente potremo  cominciare il nostro viaggio. Arrivati a destinazione, parcheggiamo – correttamente –  e clicchiamo su “termina corsa” (fotografando il mezzo, affinchè il sistema possa  aggiornare la nuova localizzazione).

Tutto questo al costo di? In base all’operatore e alle diverse offerte, i prezzi  possono cambiare, ma mediamente attendiamoci 1.00 euro allo sblocco e 0,25  centesimi al minuto.

Infine ricordatevi: se è molto ritwittato lo slancio poetico per cui “il monopattino è  un magico tappeto volante che passa sopra il traffico” è altrettanto vero che siamo  in una metropoli, e non in una pianeggiante, profumata, verde prateria di Heidi e al  posto delle “caprette che fanno ciao”, incontreremo lungo la strada voragini  (eufemisticamente, definite buche) ondulazioni, rigonfiamenti e rappezzi .…

…. quindi, occhi aperti, casco in testa, concentrazione e prudenza!

++ #assoconfam #smartmobility, #transizione verde, #aecilazio, #centogiovani, #codici, #konsumer, #regionelazio, #mise9 ++ Contenuti prodotti con il contributo della Regione Lazio, nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Lazio (MISE 9) con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo economico DM 10.08.2020 ++

 

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