Decreto “Cura Italia”: Questa volta parliamo delle famiglie

IL DL 17.3.2020 n. 18 è stato pubblicato sulla G.U. n. 70 del 17.3.2020 ed è in vigore dalla medesima data. Il decreto chiamato “Cura Italia” è una misura straordinaria che ha stanziato 25 miliardi di euro per fronteggiare, dal punto di vista economico, l’emergenza Coronavirus. Le misure eccezionali riguardano la sanità, le famiglie, le imprese, i lavoratori, e la sospensione di alcune scadenze fiscali. Ma quali sono gli aiuti previsti per le famiglie?

Il primo riguarda i congedi parentali a favore dei genitori con figli fino a 12 anni (Articoli 23 e ss.)

Come si ricorderà i precedenti provvedimenti del nostro Governo, hanno sospeso i servizi per l’infanzia, le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado. Quindi, per i genitori lavoratori dipendenti sia pubblici che privati (anche Co.co.co, partite Iva, iscritti alla gestione separata Inps), è stato previsto uno specifico congedo parentale, per un periodo complessivo continuativo o frazionato, non superiore a quindici giorni al 50% della retribuzione convenzionale giornaliera stabilita per legge. Entrambe le misure sono retroattive e decorrono quindi dal 5 marzo. L

a fruizione del congedo, non può essere riconosciuta ad entrambi: è quindi alternativa e spetta ad uno solo dei genitori, a condizione che non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito o in modalità di lavoro agile. Il limite di età non si applica in riferimento ai figli con disabilità in situazione di gravità accertata, iscritti a scuole di ogni ordine e grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale.

Il congedo va chiesto al proprio datore di lavoro. Le pratiche verranno gestite attraversi il sito Internet dell’Inps e siamo in attesa delle relative istruzioni. Le disposizioni predette si applicano anche nei confronti dei genitori affidatari.

E’ stata prevista la possibilità di incrementare di ulteriori dodici giornate, il numero dei permessi mensili retribuiti, limitatamente alle mensilità di marzo e aprile 2020. Al personale sanitario tale beneficio è riconosciuto compatibilmente con le esigenze organizzative delle aziende ed enti del Servizio sanitario nazionale impegnati nell’emergenza COVID-19 e del comparto sanità.

I congedi parentali a favore dei genitori con figli tra 12 e 16 anni.

Contrariamente a quanto sopra detto, i 15 giorni di congedo straordinario non saranno retribuiti, per i genitori con figli tra i 12 e 16 anni. Nel caso di genitori lavoratori dipendenti del settore privato, l’astensione dal lavoro per il periodo di chiusura delle scuole prevede anche il divieto di licenziamento, purché non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito o in modalità di lavoro agile.

Altra misura a sostegno delle famiglie è il voucher baby sitter da 600 euro

Si precisa che questo aiuto è alternativo al congedo parentale sopra detto, ed è attivabile solo da coloro che hanno stipulati un regolare contratto INPS. Il buono da 600 euro, quindi è riservato ai genitori lavoratori dipendenti (devono lavorare tutti e due) che hanno figli minori di 12 anni. La somma cresce a 1.000 euro se i genitori fanno parte del personale sanitario. L’assegno sarà versato attraverso il “libretto famiglia”, già attivo dall’anno 2017 sul portale INPS.

Con riguardo alla Legge 104, i permessi retribuiti aumentano da 3 a 15 giorni.

Viene anche prevista la possibilità per i disabili, pazienti oncologici, immunodepressi, di assentarsi dal lavoro fino ad aprile compreso. L’assenza verrà equiparata al ricovero ospedaliero.

Un ulteriore intervento riguarda il bonus di 100 euro.

La misura interessa sia i dipendenti pubblici che privati, che hanno svolto con continuità l’attività lavorativa, perché le aziende non si sono fermate o perché non hanno potuto accedere al lavoro agile. Il decreto ha previsto un “premio” fino a 100 euro, che verrà erogato direttamente in busta paga e non concorre alla formazione del reddito ai fini Irpef ed è rapportata al numero di giorni di lavoro svolti nel mese di marzo. Sono circa 3,84 euro per ogni giorno di presenza.

Ci sono però dei limiti di reddito, ovvero il reddito complessivo non deve superare i 40.000 euro.

In questo caso, non dobbiamo fare nulla. Spetterà infatti al datore di lavoro, in quanto sostituto di imposta, riconoscere in via automatica l’incentivo che potrà essere erogato a partire dalla retribuzione di aprile, o comunque al più tardi entro il conguaglio di fine anno.

Ad oggi è troppo presto per valutare se le misure messe in campo dal governo a favore delle famiglie, per far fronte a questo stato di emergenza, sono state giuste o meno, sufficienti o scarse. Ma non saranno gli unici provvedimenti a favore dei nuclei familiari, ne seguiranno altri.

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Articolo dell’Avvocato Elisa Fornaciari – Assoconfam Arezzo

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