Coronavirus, l’ultimo Decreto dell’8 Marzo 2020: Alcuni chiarimenti

L’ultimo decreto emesso l’8 marzo ribattezzato “#iorestoacasa” estende a tutta Italia le limitazioni che inizialmente erano state previste per le aree più colpite dal Virus Covid-19. 

Il Premier spiega: “Siamo consapevoli di quanto sia difficile modificare le nostre abitudini. Ma purtroppo non c’è tempo. I numeri ci dicono di una crescita importante dei contagi, dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi. Ai loro cari va la vicinanza di tutti gli italiani. Le nostre abitudini vanno cambiate ora. Dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia, e lo dobbiamo fare subito. Adotteremo misure più forti per contenere il più possibile l’avanzata del coronavirus e per tutelare la salute di tutti i cittadini”. 

Ma cosa prevede in parole povere il Decreto? Ecco una brevissima guida per non sbagliare e per collaborare al meglio nell’evitare la diffusione del virus. 

  • IN QUALI CIRCOSTANZE POSSO SPOSTARMI DAL MIO COMUNE DI RESIDENZA? 

Gli spostamenti potranno avvenire SOLO SE motivati da esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, da attestare attraverso un’auto-dichiarazione. Il modello può essere scaricato a questo link: https://www.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/modulo_autodichiarazione_10.3.2020.pdf 

Se si lavora in un comune differente da quello di residenza ci si può spostare. Tuttavia i datori di lavoro sono caldamente invitati a mettere in ferie i propri dipendenti e a limitarne l’attività. 

  • SE SONO FUORI DALLA LOMBARDIA POSSO RIENTRARE? 

Sì, sono consentiti i rientri al proprio domicilio. 

  • SONO VIETATI PRANZI O CENE DAI PARENTI? 

Le trasferte da amici e parenti non sono vietate, ma se sono presenti anziani e malati sono altamente sconsigliate. A questo proposito, si sconsigliano tutti gli spostamenti non altamente necessari, cercando di rimanere il più possibile presso la propria abitazione, per evitare che il possibile contagio si diffonda. 

  • I LOCALI DELLA RISTORAZIONE DEVONO CHIUDERE O POSSONO CONTINUARE A SVOLGERE LA PROPRIA ATTIVITA’? 

I locali (bar, ristoranti, pub) posso restare aperti, ma devono garantire il metro di distanza tra i clienti e devono tassativamente chiudere dalle ore 18 alle ore 6. Per i trasgressori sono previste multe salate e la chiusura temporanea del locale. 

  • LE PIZZERIE D’ASPORTO E I LOCALI SIMILARI POSSONO APRIRE DOPO LE ORE 18? 

Sì, posso aprire e lavorare, ma devono far rispettare le distanze di sicurezza previste, anche limitando gli ingressi nel locale stesso. Non sarà possibile, invece, fermarsi a mangiare o bere presso il locale. 

  • POSSO ANDARE A FARE LA SPESA? 

Sì, è possibile, ma i negozianti sono tenuti a stabilire un numero massimo di persone che può accedere al locale (come per le pizzerie da asporto di cui sopra). Gli altri utenti dovranno attendere il proprio turno fuori dal negozio, mantenendo sempre la distanza di un metro. 

  • POSSO USCIRE A FARE UNA PASSEGGIATA CON I BAMBINI? 

Sì, si può uscire anche con i bambini, evitando accuratamente i supermercati, i centri commerciali, i luoghi affollati. Prediligere posti aperti (mare, pineta, campagna) dove ci sia poca gente.  

  • POSSO ANDARE AD ASSISTERE I MIEI CARI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI? 

Gli anziani sono le persone più a rischio di contagio, ma essendo questa una condizione necessaria non c’è un vero e proprio divieto. Si invita, però, a prendere tutte le accortezze del caso, usando mascherine, lavando bene e spesso le mani ecc. 

  • I CORRIERI POSSONO CIRCOLARE? 

Il trasporto delle merci è considerato un’esigenza lavorativa pertanto i corrieri possono circolare, entrando ed uscendo dai territori interessati e spostandosi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci. Non dovrebbe esserci il rischio di rimanere senza approvvigionamenti, pertanto si sconsiglia fortemente di assalire senza riguardo i supermercati e i negozi di alimentari. 

Federica Marchioni
Federica Marchioni

Laureata in lingue e letterature straniere all'università La Sapienza di Roma, ha sempre lavorato nell'associazionismo. Collabora con Assoconfam dal 2015 come responsabile del settore progettazione e segreteria. E' Presidente della sezione di Roma Capitale.

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