TRUFFA TELEFONIA MOBILE: servizi non richiesti, come tutelarsi

Truffa telefonia mobile

Le pagine dei principali quotidiani italiani, da qualche giorno si stanno occupando della truffa telefonica mobile che ha coinvolto uno dei noti gestori telefonici.

Cosa è successo?

La vicenda trae origine da un intreccio di contenziosi civili incardinati nell’anno 2019, che ha portato la Guardia di Finanza del Nucleo Tutela privacy e frodi tecnologiche, al sequestro di 12 milioni di euro ed alla   perquisizione della sede legale di Wind-Tre a Rho (Milano), per una truffa verso gli utenti delle compagnie telefoniche, che sui propri cellulari subivano a loro insaputa l’attivazione di servizi a pagamento per i quali non avevano fatto richiesta.

Questi servizi a pagamento vengono denominati in gergo VAS

Ma cosa sono i VAS?

Vas è l’acronimo di value-added service, e sono costituiti da servizi aggiuntivi sui telefoni cellulari: giochi, suonerie, meteo, oroscopi, gossip, streaming di video e musica ecc.

Questi servizi a sovrapprezzo – stando alle indagini della procura – sono stati attivati sulle schede SIM degli ignari consumatori prosciugandogli il credito telefonico e senza la loro preventiva richiesta, talvolta con l’inganno di fraudolenti banner pubblicitari.

Le società che producono e commercializzano i servizi a valore aggiunto (vas), sono denominate content service provider (csp), e in teoria dovrebbero addebitarli all’utente solo su espressa richiesta, anche attraverso un sms telefonico di conferma o un con doppio click su una pagina internet. Una volta attivati, vengono addebitati dal nostro operatore di telefonia mobile che si trattiene il 40-50% del prezzo pagato dal cliente per il servizio premium ed il residuo va ai produttori dei contenuti.

Stando alle indagini dei Pm bastava visitare una pagina web e, senza far nulla (zero click) invece del doppio click richiesto dalla legge, ci si ritrovava istantaneamente a essere abbonati a un servizio che prevede il pagamento di una somma di denaro sul conto telefonico ogni settimana o mese, in cambio dell’accesso a contenuti come notizie, oroscopi, suonerie, meteo, gossip, video o altro.

Un fenomeno illecito e truffaldino che, come dai riscontri acquisiti dal consulente informatico della Procura di Milano, non si è interrotto neppure durante l’emergenza sanitaria nazionale.

Un business illecito enorme.

L’indagine coordinata dal procuratore Francesco Greco, dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal sostituto procuratore Francesco Cajani, riguarda l’ipotesi di frode informatica ai danni dei consumatori, l’intrusione abusiva a sistema telematico e la tentata estorsione contrattuale commessa da soggetti, alcuni con ruolo dirigenziale, di Wind-Tre nonché di aggregatori/hub tecnologici, e content service provider (CSP) cioè produttori di servizi.

Spiega il pm Cajani «nonostante l’emergenza sanitaria del Covid, il consulente della Procura ha verificato che ragazzi che alle 14.30 guardavano i cartoni animati in Rete, semplicemente navigando dal telefonino sulla pagina, e quindi neanche senza alcun click, si vedevano attivare servizi a pagamento»

Come tutelarsi

Assoconfam, seguirà da vicino la vicenda e valuterà l’opportunità di costituirsi parte civile nel processo penale, quando saranno concluse le indagini. Nel frattempo continuate a seguire il nostro sito e i nostri social.

Se nel frattempo credete di essere rimasti truffati per servizi che non avete mai richiesto. Controllate le bollette dei vostri operatori in modo da verificare gli addebiti. La nostra associazione resta a vostra disposizione fornirvi assistenza, attraverso i propri sportelli territoriali. Intanto fate attenzione, verificate sempre ogni mese che i vostri addebiti corrispondano a quanto da voi concordato. Non lasciate nulla al caso.

A cura dell’Avv.ta Elisa Fornaciari

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